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Pietro Ebner, (Ceraso 13 febbraio1904, Ceraso 11 giugno 1988) storico, numismatico e medico, legò il suo nome al Cilento. Figlio di Francesco Ebner e Teresa Giordano, nel 1928 si laureò in Medicina all’Università di Napoli con una tesi di chimica biologica. Nel 1930 iniziò la sua professione di medico in provincia di Sondrio (a San Giacomo Filippo), mentre frequentava l‘Università di Milano dove ottenne nel 1933 la specializzazione in Pediatria. Nel 1936 continuò la sua professione nel Cilento dove fece ritorno, per due anni a Casal Velino e poi nel suo paese natale, Ceraso,  fino al collocamento a riposo. Accanto alla sua attività lavorativa principale, effettuò importanti studi storici, archeologici, numismatici ed epigrafici del Cilento. Nel 2017 è stato omaggiato a Ceraso con un busto bronzeo scoperto a piazza San Silvestro: in quello stesso anno, a luglio, venne inaugurato il centro studi Pietro Ebner, un luogo dove riscoprire e ripercorrere la storia del territorio, alla presenza di numerose autorità locali e nazionali, come l’allora sottosegretario al MIBACT. Risalgono al 1930 le prime collaborazioni a varie riviste di argomento medico come la Rivista medica, La medicina pratica, La medicina italiana. Per tutta la vita Pietro Ebner fu un
appassionato e instancabile cultore degli studi storici, archeologici, numismatici ed epigrafici, focalizzati, ma non limitati, sulle vicende che interessarono la sua terra. Egli vi si dedicò applicandovi il suo particolare metodo, improntato ad una rigorosa e certosina ricerca delle fonti documentali cui affiancava necessariamente il puntuale riscontro con la realtà dei luoghi. L’applicazione di questo metodo lo vide perennemente in movimento per borghi, contrade, abitazioni, archivi e biblioteche, di  dominio pubblico  e privato, e ovunque il suo intuito di ricercatore lo conducesse. Divenne così frequentatore abituale
dell’Archivio di Stato di Napoli e di quello di Salerno, dell’archivio benedettino della  Badia di Cava de’ Tirreni , di quelli diocesani di  Vallo della Lucania  e  Teggiano  e degli innumerevoli  archivi parrocchiali  e privati. Riuscì bene a conciliare questa attività di studio con l’esercizio della professione medica che, per sua stessa natura, lo metteva in contatto con persone, luoghi, abitazioni consentendogli una conoscenza capillare e approfondita del territorio, della sua geografia, della toponomastica, delle  tradizioni orali  e della cultura materiale e immateriale. La scientificità e la rilevanza del suo lavoro di ricerca gli aprirono le porte alla collaborazione a riviste numismatiche, storiche e archeologiche di primaria importanza, anche straniere. Gli guadagnarono inoltre la stima, la frequentazione e l’amicizia di valenti studiosi del calibro di Giovanni
Pugliese Carratelli, Mario Napoli, Marcello Gigante, Leopoldo Cassese, Pietro Laveglia,  Venturino Panebianco , Nicola Acocella, Gabriele De Rosa, Antonio Cestaro, Francesco Volpe e molti altri. Fu proprio l’incontro con Giovanni Pugliese Carratelli, ad un convegno internazionale a Velia, ad indurlo a collaborare, dal 1964, a La Parola del Passato, la rivista da lui diretta. Partecipò, come relatore, a convegni scientifici internazionali tra i quali vanno ricordati i Convegni di studio sulla Magna Grecia di Taranto e il Secondo congresso internazionale di studi sulla Sicilia antica. La frequentazione di Mario Napoli, Cassese, Laveglia, Panebianco e il gruppo che si raccoglieva attorno alla  Rassegna storica salernitana , allora diretta proprio da Cassese, lo spinsero ad aggiungere, agli interessi sulla storia antica, quelli incentrati sull’erudizione storica, che, estesi su un orizzonte temporale vastissimo, richiesero un’imponente mole di lavoro. L’importanza degli studi sul Cilento fu intuita fin dal 1967 da Gabriele De Rosa che volle Ebner in una struttura di ricerca universitaria, quale membro del comitato scientifico del Centro Studi per la storia del Mezzogiorno all’Università di Salerno. Nel 1975 sarà tra i fondatori dell’Istituto per le ricerche di storia sociale e religiosa di  Vicenza . Successivamente sarà anche membro del comitato scientifico dell’Associazione per la storia sociale del mezzogiorno e dell’area mediterranea. L’enorme lavoro di ricerca, elaborazione e riscontro dei materiali archivistici, confluì, dal 1973 al 1982, su sollecitazione di De Rosa, nell’edizione della monumentale Trilogia sulla Storia del Cilento: alla Storia di un feudo del mezzogiorno. La Baronia di Novi del 1973 seguì Economia e società nel Cilento medievale nel 1979 e, nel 1982, Chiesa, baroni e popolo nel Cilento. L’opera, per un totale di oltre 3000 pagine in cinque tomi, fu pubblicata dalle  Edizioni di Storia e Letteratura  di Roma, nella collana Thesaurus Ecclesiarum Italiae Recentioris Aevi.
Inserendosi nel filone di rinnovamento degli studi promosso da Cassese e De Rosa, contribuì a ricostruire un volto storico del Cilento non più relegato in quella oscillazioni tra due opposti stereotipi: la borbonica terra dei tristi e la liberale terra degli eroi. Storia di un Feudo del Mezzogiorno L’opera ripercorre in maniera particolareggiata tutta la storia di una zona del Cilento interno che va da Cuccaro Vetere a  Monteforte Cilento  e che comprendeva gli antichi stati di  Magliano, Gioi, Novi e Cuccaro. In una delle appendici, dedicata alla  diocesi di Paestum-Capaccio-Vallo della Lucania, viene riportata una cronologia ampliata e aggiornata dei vescovi pestani. Economia e società nel Cilento medievale In quest’opera l’autore si diffonde in una dettagliata pubblicazione di statuti municipali, editi e inediti, da lui inseriti in una trattazione dell’ambiente economico, civile, sociale e politico del  Gastaldato  di  Lucania  e dei feudi e comunità locali che insistono sul territorio oggi denominato estensivamente con il nome di Cilento e  Vallo di Diano. Chiesa, baroni e popolo nel Cilento Questa amplissima opera presenta un’estesissima e diffusissima disamina della storia politica, civile e religiosa di tutti i centri abitati, viventi o scomparsi, dell’area del Cilento e Vallo di Diano. Risalgono al 1948 le prime collaborazioni a riviste come la Rivista italiana di numismatica, il Bollettino del circolo numismatico napoletano, Numismatica e altre. Collaborò alla  Rassegna Storica Salernitana  e Apollo (dal 1961) e a numerose altre fra cui Archeologia Classica, Giornale di Metafisica, Il Veltro. Basti ricordare le collaborazioni alla prestigiosa e storica The Illustrated London News. I suoi infaticabili studi storia del Cilento antico hanno dato luogo alla fondamentale e ponderosa trilogia: Storia di un Feudo del Mezzogiorno.  Edizioni di Storia e Letteratura , Roma, 1973, Economia e Società nel Cilento Medievale. Edizioni di Storia e Letteratura, Roma, 1979, Chiesa, Baroni e Popolo nel Cilento. Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 1982. A essi va ad aggiungersi il suo contributo alla storia del paese natale: Per una storia di  Ceraso , 1985. Elenchi delle sue pubblicazioni su riviste e giornali sono disponibili sul web, ad esempio agli indirizzi: Elenco di pubblicazioni dal sito dedicato a Pietro Ebner; Una bibliografia di Pietro Ebner, su cilentocultura.it. Quasi tutte le sue collaborazioni sono state collazionate e ripubblicate, dopo la sua morte, a cura del Centro di Promozione Culturale per il Cilento, con il patrocinio
dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. Il 22 dicembre del 1973, alle ore 10,30, nell’aula magna dell’edificio scolastico l’Amministrazione comunale di Novi Velia conferì al dott. Pietro Ebner la cittadinanza onoraria nel corso di una partecipata e sentita cerimonia. Pubblichiamo nel file allegato. l’opuscolo fatto stampare dall’Ammininstrazione comunale.