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VISITAZIO TERRAE NOVI

Nel libro delle Visite Pastorali, compiute nel 1735-1736 da Mons. Agostino Odoardi Vescovo di Capaccio, si legge: (1) “VISITAZIO TERRAE NOVI antiquum et nobile oppidum a quo tota opima vallis longe lateque fere usque ad mare exporrecta nomen accepit in vertice fructiferi collis ad radices aerei monti Gelbison celebris ob venerabile templum Deiparae Virginis ab omnibus pene regnicolis iugiter frequentatum “

Visita della terra di Novi, antico e nobile castello dal quale prese nome tutta la pingue valle estesa in lungo e in largo quasi fino al mare sulla cima in un fertile colle alle falde dell’aereo monte Gelbison, celebre per il Santuario della Vergine Madre di Dio, assai frequentato da quasi tutti gli abitanti del Regno” “porta Longobardi, Porta S. Giorgio, Porta San Nicola, due castelli, una torre millenaria, un palazzo episcopale, un monastero, un santuario, quattro parrocchie e numerose altre chiese e cappelle, cinque ospedali (2): potrebbe sembrare la discrezione di una cittadina di rilevante popolazione. Si tratta invece di quanto nei secoli scorsi st trovava in Novi,…” (3)  Un’altra caratteristica di Novi: il paese-fortezza. Novi, che pure è stato un centro politico e amministrativo così importante, manca di un elementare” strumento di difesa: la cinta muraria.…a meno che non individuiamo la cinta muraria nelle stesse case, nel Castello, addirittura nella Chiesa Parrocchiale.

La cartina che alleghiamo in foto riproduce il Centro Storico dal XII secolo dopo Cristo, quando a Novi si erano insediati i Longobardi. Dobbiamo presuppore che in precedenza il centro storico iniziava dalla Porta Greca, via dei Greci, Porta S. Giorgio. La provinciale che arriva in piazza non esisteva. Quindi tutto quello che è al di sotto della strada provinciale non esisteva c’era un dirupo che impediva l’accesso a Novi. A Novi dunque in origine si entrava ed usciva dalla Porta Greca e Porta San Giorgio. Vi erano altre 4 porte secondarie, di cui tre ancora riconoscibili, su via Caponovi, Su via Portella (così chiamata perché era una porta secondaria e piccola) e su Porta San Nicola, che all’origine era detta Porta San Cristofaro, (attuale via sotto Castello), poi vi erano alcuni accessi privati, quali Palazzo Coccelli e Palazzo Prignani, a queste con la costruzione della chiesa Santa Maria dei Longobardi fu aggiunta Porta Longobardi. La struttura dell’impianto medievale del Centro Storico è ancora chiaramente leggibile. L’elemento che ha determinato un notevole cambiamento è stata la costruzione, tra il 1930 e il 1940 della strada rotabile, c.so Positano, localmente detto via Murrutto, muro rotto,  che permette di arrivare in p.zza Longobardi; Borgo Barri era collegata a p.zza Longobardi dalla via dei Greci, attraverso porta San Giorgio; dal Belvedere in Piazza non c’era nessuna strada, dalla Torre si scendeva per le scalinate in via sotto castello, o per via san Michele, dove oggi c’è via Olmo c’era la continuazione del Tempone, niente piazza Cafasso e via Cafasso solo orti, le mura dei Palazzi, delle case a fare da cinta muraria.   (in aggiornamento